ASHLEY - EP. #02 - SEGRETI E PASSATO, Capitolo III: La frattura

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view post Posted on 14/3/2012, 15:39
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ASHLEY - EP. #02 - SEGRETI E PASSATO
Capitolo III: La frattura








Le cose stavano andando bene dall’inizio dell’anno. Ormai erano passati un paio di mesi e Ashley aveva avuto il suo primo amico: Al. Era rimasto il suo compagno di banco e aveva scoperto un sacco di cose su di lui. Lui aveva due anni più di loro e per via di alcuni problemi che non aveva voluto rivelare era stato bocciato due volte in prima media. Aveva una sorella più piccola di un anno a cui era molto affezionato e aveva già avuto diverse ragazze. Ashley pendeva dalle sue labbra: ogni volta che lui le raccontava qualcosa dei suoi amici o delle sue storielle passate, tutte brevi, di scarso valore, lei lo ascoltava rapita, con occhi attenti. Viveva dei ricordi del suo amico.
Lui aveva iniziato a farle domande dopo qualche tempo che si conoscevano. La rossa dapprima era restia a parlare, ad aprirsi, ma infine aveva iniziato a lasciarsi andare, fino a quando non rivelò per la prima volta il suo vero carattere. Ridevano spesso assieme, passavano la mattina sempre a chiacchierare e qualche volta parlavano per telefono nel pomeriggio. Un paio di volte erano usciti, ma per poco: il papà di Ashley, ovviamente, la veniva a prendere sempre presto. Dopotutto lei aveva ancora undici anni. Al odiava studiare, odiava fare i compiti, non gli piaceva seguire le lezioni. Ashley studiava e faceva i compiti per due: le toccava sempre aiutarlo, fare i suoi esercizi, ma non le pesava per nulla. Lui la stava salvando dalla solitudine dopotutto, quello era il minimo per ringraziarlo!
La ragazzina era sempre più carina. Aveva iniziato a sorridere più spesso, i suoi capelli erano sempre diversi, i vestiti più adatti alla sua età, alla moda. Si sentiva sempre più contenta, a casa aveva iniziato a cantare, a suonare la tastiera che il padre aveva nella sua stanza. Si aprì lentamente alle persone, ma non ebbe nessun altro amico o amica all’infuori di Al. I loro compagni li prendevano in giro, continuavano a punzecchiarli dicendo che stavano insieme e Ashley arrossiva, negando. Il ragazzino invece rideva e li assecondava, mettendo un braccio attorno alle spalle dell’amica e fingendo di essere il suo ragazzo, scherzando. Ashley in quei momenti si sentiva caldissima e balbettava. In realtà la cosa le faceva un gran piacere ma non lo sapeva nessuno. Neppure voleva ammetterlo a se stessa.
Un pomeriggio tornò a casa e si sedette in soggiorno con la ragazza del padre, mentre insieme facevano un puzzle. Ashley fissava nervosamente la donna, imbarazzata. Ella se ne accorse e le sorrise dolcemente.
-Che c’è?- domandò tranquilla, guardandola e sistemandole una ciocca di capelli dietro le orecchie. Ashley tentennò un attimo e poi si guardò attorno. Papà non era nelle vicinanze.
-Ecco… io devo dirti una cosa, però tu non la dire a papà!- disse lei con aria supplicante e mettendo le mani giunte. Aurora rise e annuì. Lasciò i tasselli che aveva in mano e le dedicò la sua più completa attenzione.
-Promesso-
Ashley sorrise. -Bene… allora, io credo che mi piace Al… però non lo so. Cioè è strano…- disse lei nervosamente, giocherellando con un tassello. La donna sorrise teneramente.
-Spiegati meglio-
-Come dire… mi piace stare con lui, e è carino. Tutti in classe dicono che stiamo insieme, io dico di no, ma lui mi abbraccia e mi prende in giro. Però non dice no! E io divento tutta rossa… - disse la ragazzina di corsa, abbassando lo sguardo. I suoi occhi dietro le lenti degli occhiali erano intenti a guardare un interessantissimo pezzo verde del puzzle. Aurora rise leggermente, intenerita dalla reazione della bambina.
- Mi chiedevo quando avresti avuto la tua prima cotta! Comunque se non nega è un buon segno, sai? – disse lei attaccando un altro pezzo del puzzle. Ashley alzò gli occhi e sorrise involontariamente. Poi cercò malamente di fingere disinteresse.
-Ah sì?-
-Certo che sì; ti svelo un segreto piccola mia. Le donne hanno un grande potere, specialmente quelle belle come quella che diventerai fra qualche anno… e no, non interrompermi. – disse quando Ashley provò ad aprire bocca per dirle che no, lei non era bella, né tanto meno era ancora una donna. Una volta bloccato il tentativo di parola della piccola riprese – Se tu capissi come sfruttare la tua bellezza a tuo vantaggio, allora sappi che avrai il mondo nelle tue mani. Il mondo è degli uomini, si sa, ma gli uomini sono facili strumenti per una donna che sa farsi desiderare- disse Aurora guardando la ragazzina negli occhi. Lei si ripeté quelle parole nella mente e pensò che erano belle da sentire, che le sarebbe piaciuto crederci. Ma lei non era desiderata, né tanto meno sapeva come fare per rimediare al problema.
-E come si fa a farsi desiderare?- domandò timidamente pendendo dalle labbra della donna. Ella rise e tornò a giocare.
-Questo lo devi capire e scoprire da sola; io ti posso dare solamente un consiglio: sii te stessa. Non aver paura di dire ciò che pensi, di farti avanti, di parlare con la gente. Le persone, specialmente quelli della tua età, approfittano di chi tentenna, di chi teme di essere inadeguato. Tu devi superare la tua timidezza e trovare il tuo posto nel mondo. Parti da ciò che più ti piace di te e fatti forza basandoti su quello, il resto verrà da sé- spiegò Aurora con voce materna. Ashley si morse le labbra. Era facile dirlo… ma farlo era tutta un’altra storia! Comunque lei aveva ragione, doveva trovare il suo posto. Sì, si sarebbe impegnata e ce l’avrebbe fatta!
-Grazie!- disse sorridendo, per poi tornare a giocare assieme alla matrigna con un’aria tutta nuova e contenta.

Qualche settimana dopo quel discorso Ashley stava salendo le scale della scuola, diretta in classe. Aveva i capelli mossi, lasciati liberi sulle spalle e indossava un giubbino bianco con la pelliccia sul cappuccio, sembrava davvero una piccola modella. Si era decisa di seguire i consigli che Aurora le aveva dato tempo prima. Voleva cambiare, voleva essere diversa. Scoprì con curiosità che questo suo desiderio non nasceva tanto perché voleva attirare Al, ma perché voleva essere migliore per se stessa. Voleva degli amici, e avrebbe fatto il possibile per riuscirci.
Arrivò sulla soglia della porta e da lì vide gran parte della classe attorno a qualcuno che parlava. Ashley riconobbe la voce di Al. Nessuno badò a lei, e lei ebbe tutto il tempo di poggiare la cartella al suo banco e togliersi il giubbotto. Rimase con una felpa nera aperta su di una maglietta rossa e prese dalla cartella il quaderno dell’amico al quale aveva fatto i compiti per quel giorno. D’improvviso sentì nominare il suo nome da Al. Pensò si fosse accorto di lei, invece no. Silenziosamente ascoltò.
- I compiti? Perché, ne avevamo? Non lo so, i miei li fa Ashley. È così comodo avere una schiava tutta per sé! Basta che le chiedo qualcosa e lei la fa!- disse ridacchiando. La ragazzina aprì appena la bocca, si sentì arrabbiata, delusa, sorpresa. Non le venne neppure per un istante la voglia di piangere o di stare zitta. Improvvisa, come un’ondata, la rabbia l’assalì. Ashley prese il quaderno e avanzò verso la folla. Si fece largo e arrivò direttamente davanti al ragazzo. Egli la guardò con aria colpevole, colto in flagrante. Si alzò di scatto dalla sedia sulla quale era abbarbicato e Ashley fece un passo indietro, ghignando.
- Sai che ti dico? Che tu mi hai proprio rotto. IO non sono la schiavetta di nessuno!- disse lei alzando la voce e strappando, foglio dopo foglio tutto il quaderno del ragazzo. Ogni foglio cadde, pezzo dopo pezzo, a terra, strappati nel modo peggiore e meno riparabile possibile. Il ragazzino cercò di fermarla, ma lei continuò inesorabile per poi buttargli il quaderno ormai distrutto addosso.
-Adesso, pensaci da solo, cretino! E trovati un altro posto! Io vicino a uno come te non ci sto: sono troppo per abbassarmi a certi livelli- esclamò la ragazzina con sdegno per poi voltarsi e tornare al suo posto. Lanciò a terra verso un angolo della classe la cartella del ragazzino e spostò il banco rumorosamente, con un piede. Poi si sedette al suo posto, poggiandosi di schiena al muro e disegnando qualcosa su un foglio con aria tranquilla, come nulla fosse accaduto, come se non le importasse più. Gli altri si allontanarono man mano da Al e tornarono ai loro posti. Qualche ragazza si avvicinò al posto di Ashley, poggiandosi al suo banco. Iniziarono a dirle che aveva fatto bene, che aveva carattere, che non l’avrebbero mai creduto. Avevano sbagliato a pensare che fosse una cretina, in realtà era davvero forte. Ashley le guardò sorpresa e sorrise divertita. Parlarono per un po’, prima dell’arrivo della professoressa. Al si sedette da solo, isolato, mentre una delle due ragazze si mise accanto alla rossa. Qualcosa dentro di lei era scattato, c’era stata una specie di frattura. Qualcosa si era spezzato ed era andato per sempre. Aveva capito cosa voleva dire la sua matrigna quando le diceva che doveva dire ciò che pensava senza paura, che non doveva temere di essere da meno degli altri. E ora che aveva capito questa importante nozione si sentiva già meglio, più libera. Sentiva già che sarebbe andato tutto meglio, che sarebbe cambiato tutto. Nel corso di pochi minuti aveva già ottenuto i primi risultati e la cosa non poteva che renderla più felice di così. La sua infanzia era andata, aveva lasciato il posto dentro di lei all’adolescenza e ad una inarrestabile fase di crescita e problemi. Ma prima di dedicarsi a quelli, Ashley si sarebbe un po’ goduta la gioia di quella sua importante conquista.
 
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view post Posted on 15/3/2012, 04:10
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VWE Star

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Hai descritto come meglio non potevi la "nascita" del personaggio Ashley: con questo capitolo, abbiamo capito da dove nasce l'uso smodato della sua sensualità, da dove proviene la forte diffidenza verso gli uomini e come "giocare" con essi, facendoli fare quello che vuole ;) .
 
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view post Posted on 15/3/2012, 07:37
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CITAZIONE (Kurt Attila @ 15/3/2012, 04:10) 
Hai descritto come meglio non potevi la "nascita" del personaggio Ashley: con questo capitolo, abbiamo capito da dove nasce l'uso smodato della sua sensualità, da dove proviene la forte diffidenza verso gli uomini e come "giocare" con essi, facendoli fare quello che vuole ;) .

:D
Era questo l'intento! ^_^

Il discorso che Aurora le fa mi piace un sacco, lo rileggo da ieri!
Certe volte mi stupisco di me stessa. -_-
 
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Capitan Dany
view post Posted on 16/3/2012, 14:25




Come dice Kurt da qua si capisce a cosa si è ispirata...
Un po mi dispiace per come si è comportato il compagno.. Ma tanto Ashley è forte...
Mi viene un dubbio... la matrigna da sti consigli.. ma non è che usa il padre???

bravissima :)
 
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view post Posted on 16/3/2012, 14:26
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Thank you ;)

Non svelo nulla. u.u
Per dubbi e/o domande risponderò solo dopo la fine dell'episodio. Non si sa mai spoileri qualcosa. ;)
 
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4 replies since 14/3/2012, 15:39   39 views
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