| Partiamo dal presupposto che ora sull'Inter si può sparare meglio che su di una vettura della Croce Rossa e si possono raccontare su di lei le balle più colossali di questo mondo: un giorno parte un giocatore, quello dopo ne parte un altro, tre giorni dopo rimangono entrambi, una settimana dopo Mancini se ne va a fine stagione (quando invece sta già lavorando per la prossima) ed infine, 10 giorni dopo, addirittura il ritorno di Moratti. A quando il ritorno di Mazzarri? O magari, visto che si parla di Pellegrini (altra era calcistica), il ritorno di Trapattoni?
Ma io mi chiedo se si può fare giornalismo così, giocando gratuitamente coi sentimenti e con gli umori attuali degli interisti...
Innanzitutto sia ben chiaro che l'azionariato popolare in questo paese è totalmente inattuabile.
In più, Moratti ha un controllo sull'Inter ben superiore al suo 30% e le ultime scelte societarie ne sono la conferma.
Ed infine, Moratti non è così fesso da rimettersi dentro al tritacarne mediatico> meglio esporre in prima fila uno come Tohir, che tanto ha i suoi bei interessi in Indonesia e l'Italia la vede solo in determinate occasioni.
Parere da interista? Sia chiaro che a Moratti io gli farei un monumento equestre davanti al Duomo per i trofei che ci ha regalato, ma non si può negare il fatto che la situazione economica in cui l'Inter è piombata, non è certo colpa di Tohir e del suo socio, ma di chi li ha preceduti> si prosegua con Tohir, che ha una lungimirante visione manageriale del prodotto calcio, una visione che in questo paese, non so perchè, viene vista come il fumo negli occhi, non capendo che ormai, l'era dei "Presidenti con la sciarpa al collo" è ben che finita e tornare al passato, sarebbe solo un contro-producente passo indietro.
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