VATICANO: QUANTO CI COSTA? ECCO IL CONTO...Una breve analisi dei costi presunti della politica pro-religioneLINK ALL'ORIGINALEINTRODUZIONEL'
Italia è un paese in crisi. Una
crisi che ha già colpito la Grecia e che presto potrebbe abbattersi su Spagna e Francia, facendo
collassare l'Unione Europea. Una crisi da cui è difficile uscire, ma
non è impossibile. Basta sicuramente
risparmiare qua e la,
eliminare gli sprechi, tirare un pò la cinghia tutti quanti. E questa era la
barzelletta iniziale, quella che serve per far ridere e incentivare a leggere il seguito...
La
verità invece è che l'Italia è un paese in cui lo
spreco è la più grande
risorsa. Una risorsa di
potere, una bene di scambio per
favori politici, tangenti, raccomandazioni. Una risorsa che
può fruttare a chi sa meglio gestirla un ingente bacino di
voti. Tanto si sa, lo dico sempre, in Italia la stragrande
maggioranza dei voti è dato per amicizia, simpatia, parentela, favori. Insomma, tutto
tranne che per meriti e
capacità di governo! E se si spreca l'ultimo baluardo della
democrazia, in un paese che ostenta fierezza per aver abbattuto la
dittatura fascista, cosa altro si può pensare di non sprecare?
L'origine del termine sprecare è incerta, ma si presume che possa avere radici comuni con
spargere o disperdere. Sicuramente il significato è quello di
dissipare un qualsivoglia bene utilizzandolo in modo
smisurato. Ad esempio, supponiamo di avere una tassa e di
escludere al pagamenti di questa tassa una "classe" di individui, senza alcun motivo. Sarebbe uno
spreco. O supponiamo di dare parte di
limitate risorse a chi non ne ha realmente bisogno: anche questo sarebbe uno spreco. E tutto questo viene fatto dal
Governo Italiano a favore della
Chiesa e dello
Stato del Vaticano, e di conseguenza a danno del cittadino.
ICIIl primo esempio di spreco è l'esenzione dal pagamento dell'ICI (o IMU che chiamar si voglia), per tutte quelle abitazioni, locali e pertinenze ad uso della chiesa. In pratica, un italiano deve pagare l'ICI per aprire un negozio, la chiesa no. Un italiano deve
pagare una tassa sull'ipotetico
risparmio derivante dal sudato acquisto di una casa in cui abitare (spesso modesta e ancora da pagare completamente),
la chiesa no.
E' vero, il nostro paese ha una profonda tradizione cattolica, ma i tempi stanno
cambiando: è sempre maggiore la
percentuale di atei e se ci riferiamo anche alle altre religioni, i cattolici non sono più la maggioranza assoluta. E' anche vero che esiste la libertà di
culto, ma non si può assolutamente pensare che esiste alcuna forma diritto
more iure (termine da me inventato, credo, per dire "fuori legge").
Immaginate: io aderisco ad una religione che prevede che non si può lavorare giorno 13 (il primo che esce è licenziato) o il giorno 17 (il primo che entra verrà fulminato dalla divinità) e pretendo che tali giorni mi siano riconosciuti come festivi. O altre cose simili. Il contratto di lavoro deve mettere tutti i cittadini sullo stesso livello e pertanto le forme di superstizione o credo non possono essere ammesse.Allo stesso modo il cattolico non può pretendere che il Vaticano
colonizzi le nostre strade o le nostre piazze, e lo stesso Vaticano, che nei suoi bilanci annuali
non prevede una voce a favore dell'Italia, nulla ha a che
pretendere verso l'Italia stessa. Pertanto, se vogliono avere Chiese o case patronali o esercizi commerciali (spesso dentro le stesse chiese), allora
devono pagare.
DONAZIONISe un padre o una zia regalano 50€ ad un figlio o ad un nipote, è un
regalo, o una "donazione remuneratoria", stando al codice civile. Ma se ad ogni messa si passa con la "scodella" e si racimolano in tutta italia
ingenti somme di
denaro, questa pratica non può non essere considerata un vero e proprio
finanziamento. E pertanto dovrebbe essere
tassata, tanto più che si tratta di finanziamenti ad uno stato
estero che
non genera prodotti economici, quindi beni e quindi incapaci di far girare l'
economia.
Inoltre, non ci sono solo le donazioni raccolte con la
questua ma chiunque sa che per ogni
funerale, matrimonio o messa commemorativa è richiesto il "volontario" pagamento di un
onorario fisso. Una pratica che se fosse obbligatoria sarebbe paragonabile ad una attività di riscossione di una
tangente. E in alcuni casi lo è: chiedete alle coppie che non si vogliono sposare nella parrocchia di riferimento della futura sposa!!! O agli anziani che chiedono il ricovero in case di riposo.
ALTRI SPRECHI PUBBLICINon vorrei dire inesattezze, chiunque potrà correggermi. Ma a quanto mi risulta, ecco una serie di
inutili elargizioni fatte dal nostro magnanimo Stato a favore della chiesa.
Otto per mille: perchè ridurre il debito pubblico o migliorare la sanità o ancora investire contro l'evazione fiscale, quando invece si può dare tutto alla chiesa? Un tesoretto annuo di
oltre 1 miliardo di euro per finanziare uno stato estero!!!
Insegnamento della religione: quasi il 90% degli insegnanti di religione (87% nel 2009 secondo Wiki) sono non ecclesiastici, ovvero docenti pagati dallo Stato Italiano. Si tratta quindi di circa 22.300 insegnanti di una materia opzionale e in un certo senso non rispettosa della libertà di culto (ad esempio verso gli atei) stipendiati dallo Stato. Se ipotizziamo un lordo medio di 26.000€ l'anno arriviamo a quasi
600 milioni di euro l'anno!!!
Oneri di urbanizzazione: il 7% di questi oneri è destinato al finanziamento diretto per la costruzione di chiese, che poi diventeranno proprietà privata del Vaticano. Difficile quantificare questa voce, ma sicuramente si tratta di
diversi miliardi di euro l'anno.
Manifestazioni religiose: come poteva mancare l'affettuoso contributo dello stato per lo svolgimento delle manifestazioni religiose? Curzio Maltese avrebbe quantificato questa voce attorno ad una media di
250 milioni di euro l'anno.
Scuole cattoliche: sono scuole, per carità, ma sicuramente forgeranno provetti cattolici. Acculturati, si spera, ma sicuramente cattolici. Il finanziamento a queste scuole si aggira attorno ai
300 milioni di euro annui.
Istituti di cura cattolici: come per le scuole, anche qui si parla di ospedali, case di cure e quindi di servizi per il cittadino. Anche qui ci affidiamo alle stime di Curzio Maltese e ci aggiriamo sul
miliardo e 700 milioni l'anno.
Assistenza spirituale: si tratta di un servizio che a quanto pare è finanziato dallo stato, in ospedali, carceri e presso l'esercito.
Altri servizi: ci sono poi tanti altri servizi accessori come l'acqua che viene fornita al Vaticano e che sembra essere pagata dallo stato o ancora i trasporti gratuiti a Roma. Anche qui si parla di
diversi milioni di euro.
FACCIAMO DUE CONTISolo di
sprechi pubblici si arriva a 4 miliardi di euro l'anno a cui vanno aggiunti gli oneri di urbanizzazione, i mancati guadagni sugli utili della chiesa (compensi per prestazioni varie e questue) e il mancato gettito dell'ICI. Uno stato con l'acqua alla gola che
rinuncia a qualcosa come
almeno 10 miliardi di euro l'anno per finanziare quello che forse è lo Stato più ricco del mondo!
E a noi chiedono di stringere la cinghia... E' ora di dire
BASTA!!!
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