VATICANO: QUANTO CI COSTA? ECCO IL CONTO..., Una breve analisi dei costi presunti della politica pro-religione

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 1/12/2011, 11:38
Avatar

Man "I M" Back
VWE Chairman
VWE HALL OF FAMER

Group:
Chairman & CEO, COO, EVP
Posts:
31,843

Status:


VATICANO: QUANTO CI COSTA? ECCO IL CONTO...
Una breve analisi dei costi presunti della politica pro-religione

LINK ALL'ORIGINALE

INTRODUZIONE
L'Italia è un paese in crisi. Una crisi che ha già colpito la Grecia e che presto potrebbe abbattersi su Spagna e Francia, facendo collassare l'Unione Europea. Una crisi da cui è difficile uscire, ma non è impossibile. Basta sicuramente risparmiare qua e la, eliminare gli sprechi, tirare un pò la cinghia tutti quanti. E questa era la barzelletta iniziale, quella che serve per far ridere e incentivare a leggere il seguito...

La verità invece è che l'Italia è un paese in cui lo spreco è la più grande risorsa. Una risorsa di potere, una bene di scambio per favori politici, tangenti, raccomandazioni. Una risorsa che può fruttare a chi sa meglio gestirla un ingente bacino di voti. Tanto si sa, lo dico sempre, in Italia la stragrande maggioranza dei voti è dato per amicizia, simpatia, parentela, favori. Insomma, tutto tranne che per meriti e capacità di governo! E se si spreca l'ultimo baluardo della democrazia, in un paese che ostenta fierezza per aver abbattuto la dittatura fascista, cosa altro si può pensare di non sprecare?

L'origine del termine sprecare è incerta, ma si presume che possa avere radici comuni con spargere o disperdere. Sicuramente il significato è quello di dissipare un qualsivoglia bene utilizzandolo in modo smisurato. Ad esempio, supponiamo di avere una tassa e di escludere al pagamenti di questa tassa una "classe" di individui, senza alcun motivo. Sarebbe uno spreco. O supponiamo di dare parte di limitate risorse a chi non ne ha realmente bisogno: anche questo sarebbe uno spreco. E tutto questo viene fatto dal Governo Italiano a favore della Chiesa e dello Stato del Vaticano, e di conseguenza a danno del cittadino.

ICI
Il primo esempio di spreco è l'esenzione dal pagamento dell'ICI (o IMU che chiamar si voglia), per tutte quelle abitazioni, locali e pertinenze ad uso della chiesa. In pratica, un italiano deve pagare l'ICI per aprire un negozio, la chiesa no. Un italiano deve pagare una tassa sull'ipotetico risparmio derivante dal sudato acquisto di una casa in cui abitare (spesso modesta e ancora da pagare completamente), la chiesa no.

E' vero, il nostro paese ha una profonda tradizione cattolica, ma i tempi stanno cambiando: è sempre maggiore la percentuale di atei e se ci riferiamo anche alle altre religioni, i cattolici non sono più la maggioranza assoluta. E' anche vero che esiste la libertà di culto, ma non si può assolutamente pensare che esiste alcuna forma diritto more iure (termine da me inventato, credo, per dire "fuori legge").

Immaginate: io aderisco ad una religione che prevede che non si può lavorare giorno 13 (il primo che esce è licenziato) o il giorno 17 (il primo che entra verrà fulminato dalla divinità) e pretendo che tali giorni mi siano riconosciuti come festivi. O altre cose simili. Il contratto di lavoro deve mettere tutti i cittadini sullo stesso livello e pertanto le forme di superstizione o credo non possono essere ammesse.

Allo stesso modo il cattolico non può pretendere che il Vaticano colonizzi le nostre strade o le nostre piazze, e lo stesso Vaticano, che nei suoi bilanci annuali non prevede una voce a favore dell'Italia, nulla ha a che pretendere verso l'Italia stessa. Pertanto, se vogliono avere Chiese o case patronali o esercizi commerciali (spesso dentro le stesse chiese), allora devono pagare.

DONAZIONI
Se un padre o una zia regalano 50€ ad un figlio o ad un nipote, è un regalo, o una "donazione remuneratoria", stando al codice civile. Ma se ad ogni messa si passa con la "scodella" e si racimolano in tutta italia ingenti somme di denaro, questa pratica non può non essere considerata un vero e proprio finanziamento. E pertanto dovrebbe essere tassata, tanto più che si tratta di finanziamenti ad uno stato estero che non genera prodotti economici, quindi beni e quindi incapaci di far girare l'economia.

Inoltre, non ci sono solo le donazioni raccolte con la questua ma chiunque sa che per ogni funerale, matrimonio o messa commemorativa è richiesto il "volontario" pagamento di un onorario fisso. Una pratica che se fosse obbligatoria sarebbe paragonabile ad una attività di riscossione di una tangente. E in alcuni casi lo è: chiedete alle coppie che non si vogliono sposare nella parrocchia di riferimento della futura sposa!!! O agli anziani che chiedono il ricovero in case di riposo.

ALTRI SPRECHI PUBBLICI
Non vorrei dire inesattezze, chiunque potrà correggermi. Ma a quanto mi risulta, ecco una serie di inutili elargizioni fatte dal nostro magnanimo Stato a favore della chiesa.

Otto per mille: perchè ridurre il debito pubblico o migliorare la sanità o ancora investire contro l'evazione fiscale, quando invece si può dare tutto alla chiesa? Un tesoretto annuo di oltre 1 miliardo di euro per finanziare uno stato estero!!!

Insegnamento della religione: quasi il 90% degli insegnanti di religione (87% nel 2009 secondo Wiki) sono non ecclesiastici, ovvero docenti pagati dallo Stato Italiano. Si tratta quindi di circa 22.300 insegnanti di una materia opzionale e in un certo senso non rispettosa della libertà di culto (ad esempio verso gli atei) stipendiati dallo Stato. Se ipotizziamo un lordo medio di 26.000€ l'anno arriviamo a quasi 600 milioni di euro l'anno!!!

Oneri di urbanizzazione: il 7% di questi oneri è destinato al finanziamento diretto per la costruzione di chiese, che poi diventeranno proprietà privata del Vaticano. Difficile quantificare questa voce, ma sicuramente si tratta di diversi miliardi di euro l'anno.

Manifestazioni religiose: come poteva mancare l'affettuoso contributo dello stato per lo svolgimento delle manifestazioni religiose? Curzio Maltese avrebbe quantificato questa voce attorno ad una media di 250 milioni di euro l'anno.

Scuole cattoliche: sono scuole, per carità, ma sicuramente forgeranno provetti cattolici. Acculturati, si spera, ma sicuramente cattolici. Il finanziamento a queste scuole si aggira attorno ai 300 milioni di euro annui.

Istituti di cura cattolici: come per le scuole, anche qui si parla di ospedali, case di cure e quindi di servizi per il cittadino. Anche qui ci affidiamo alle stime di Curzio Maltese e ci aggiriamo sul miliardo e 700 milioni l'anno.

Assistenza spirituale: si tratta di un servizio che a quanto pare è finanziato dallo stato, in ospedali, carceri e presso l'esercito.

Altri servizi: ci sono poi tanti altri servizi accessori come l'acqua che viene fornita al Vaticano e che sembra essere pagata dallo stato o ancora i trasporti gratuiti a Roma. Anche qui si parla di diversi milioni di euro.

FACCIAMO DUE CONTI
Solo di sprechi pubblici si arriva a 4 miliardi di euro l'anno a cui vanno aggiunti gli oneri di urbanizzazione, i mancati guadagni sugli utili della chiesa (compensi per prestazioni varie e questue) e il mancato gettito dell'ICI. Uno stato con l'acqua alla gola che rinuncia a qualcosa come almeno 10 miliardi di euro l'anno per finanziare quello che forse è lo Stato più ricco del mondo!

E a noi chiedono di stringere la cinghia... E' ora di dire BASTA!!!

LINK ALL'ORIGINALE
 
Web  Top
view post Posted on 1/12/2011, 16:13
Avatar

Michael Alunni Bernardini
VWE Star

Group:
Member
Posts:
5,695
Location:
Bastia Umbra(Perugia)

Status:


Purtroppo noi paghiamo il Vaticano dai patti lateranensi fatti da Mussolini nel 1929...
 
Contacts  Top
1 replies since 1/12/2011, 11:38   73 views
  Share