CITAZIONE (PsychoCMD @ 27/3/2024, 10:17)
Il mondo sta andando a puttane! (offesa sessista)
Il problema non è l'offesa in se, mai realmente smentita, ma che è stata rivolta ad una persona di colore (affermazione dal vago profilo razzista). Il fatto è che se offendi una persona di colore (vago razzismo) c'è l'aggravante (concetto discriminatorio) ed il razzismo non è minimamente tollerato soprattutto nel calcio, da anni, ad esempio con la campagna "Respect".
Non tollerare il razzismo ha un preciso significato, sotto tanti profili, non ultimo quello legale. Significa ad esempio che (concetto discriminatorio, al pari dell'aggravante) accusato e accusatore non sono uguali agli occhi della legge. E non mi soffermo a spiegarvi questi concetti, c'è una intera giurisprudenza che, se volete, vi potete andare a studiare. L'offeso in questo caso è al pari di un "testimone" imparziale e la tutela nasce perché l'offeso rappresenta una minoranza (concetto discriminatorio) che per essere opportunamente tutelata ha bisogno di una "maggiore forza", sopratutto in ambito giuridico. Quindi non c'è la parola di JJ contro la parola di CA (che non sta per ca.. amari, ma per Ciccio Acerbi), ma dal punto di vista "legale" c'è un accusatore e mancano le prove dell'innocenza dell'accusato.
Ribadisco quindi, e non risponderò a chi dice "eh, ma allora... così tutti possono accusare..." etc: ho già espresso i miei pareri a riguardo, seppur in forma sarcastica; ma la legge è legge e dovrebbe essere applicata... Ribadisco che c'è una precisa accusa, c'è una offesa, e non mancano le prove che l'offesa non sia razzista, mancano le prove che l'offesa non lo sia.
Personalmente andrebbe punita l'offesa a prescindere. Anche perché, togliamo le puttane (che non c'entravano nulla)... Togliamo l'aggravante... Togliamo le minoranze, le tutele, togliamo il colore della pelle e delle palle (di calcio, si intende!)...
Ma vi sembra normale che un professionista che percepisce milioni di euro l'anno e che dovrebbe essere esempio di sport dica ad un avversario "ti faccio nero?". Avevo detto "togliamo il colore?" ok. Vi sembra norma che un professionista che percepisce milioni di euro l'anno e che dovrebbe essere esempio di sport dica ad un avversario una frase equivalente ad un "ti gonfio di botte?". No, perché di questo non ci sono le prove, c'è una confessione.
E se leggo "che c'è di male", vi dovrei togliere il saluto. E' qualcosa di INDEGNO, per cui nessuno dovrebbe difendere CA. E' pura violenza, espressione di odio. Non sarà razziale, non sarà sessista, non sarà cromatico. Ma è violenza, odio. E questo non è sport!!!
E perché lo sdegno non è di tutti? Forse un problema di colore di maglie? Forse se fosse stato della Juventus, un "bianconero", anziché dell'Inter un "neroazzurro", allora sarebbe stato più grave perché da sempre si vede un bianco che offende un nero ma mai si è visto un azzurro che offende un nero?
Per fortuna è finito il periodo dello stile Juve, benvenuti nel periodo dello stile s.f.Inter!
Psycho, ma se la cosìdetta "offesa" sarebbe "Ti faccio nero", capirai che tutto si regge su di un ipocrita castello di carte, fatto di lotta al razzismo a buon prezzo, che tutto fa, tranne che del bene alla lotta al razzismo stessa, anzi, ne produce l'esatto contrario. Una frase del genere, normalmente, detta ad un afro-americano, dovrebbe creare ilarità. Ora no: per colpa di certi movimenti che vedono intolleranza anche preparando un piatto di pasta, è razzismo. Capirai che c'è qualcosa che non va, qualcosa di molto decadente dal punto di vista morale.
Dici che mancano le prove dell'innocenza dell'accusato: peccato che su questo si basa il sistema giudiziario. Non hai prove? L'accusato non è colpevole ed in tale caso è
innocente.
E poi: leggo che Jesus starebbe pensando di portare Acerbi in tribunale: per cosa? Per sentirsi dire le stesse cose, ovvero non procedibile per assenza di prove? Faccia pure, faccia perdere tempo ai palazzi di giustizia nell'occuparsi di veri problemi. Anche perchè, ho la netta sensazione che un giudice stesso si metterebbe a ridere pensando "Ma davvero mi devo esprimere su questa *?".
No: lo stile *uve comanda ancora. Basta leggere un qualsiasi giornale che crede che parlare bene della *uventus e male dell'Inter sia cosa buona e giusta, oppure vedere un Bologna-*uventus qualsiasi.
CITAZIONE (_Pingui_ @ 27/3/2024, 11:28)
violenza verbale = violenza fisica. SEMPRE.
Per anni hanno ballato la tarantella su Chiellini che tira i capelli a Cavani (con quest'ultimo che non ha MAI PIANTO ma ha sempre riconosciuto il "duello" e detto che se le sono date entrambi in quella famosa partita).
Oggi invece si trae un "guadagno" da una frase violenta, un "ti concio per le feste" che non importa se ha 2-3-4-5-45 significati, l'importante è che non sia razzista!!!
Insomma, tutto va bene purché non risulti razzista.
Ricordiamo, 3 giorni per mettere a verbale qualcosa che si poteva dire subito.... Invece 3 giorni, 3 giorni per parlare in casa con mamma e papà perché giustamente quando fai una marachella loro ti fanno toh-toh alla manina però ti difendono sempre.
Se la violenza verbale si basa su di una cretinata come "Ti faccio nero", eticamente parlando, allora c'è da preoccuparsi. Molto. Così come c'è da preoccuparsi di quest'aurea di Santità che una certa stampa anti-interista militante vedova del capostazione sta costruendo attorno a Jesus, solo per il sadico gusto di costruire un qualcosa per smerdare l'Inter, che sia esso quella cazzata di Marotta League, che sia di Thuram prima fenomeno ora "vero fenomeno?", che sia il mischiare i problemi economici di Zhang che non centrano
nulla con gli affari dell'Inter o che sia di Acerbi.
Infine, dato che fortunatamente non tutti la pensano come i paladini della morale dove ogni cosa è razzismo, vi invito a leggere
attentamente questi due interventi fuori dal coro, provenienti da fuori del mondo neroazzurro:
CITAZIONE
"Si deve vergognare la FIGC, che in attesa di giudizio lo manda a casa da due partite inutili: se io fossi Acerbi, direi a Gravina che non ci vengo agli Europei. Perché non mi hai tutelato quando dovevi e siccome esiste la prova di innocenza devo credere ad un giocatore perché non c'era la prova.
E non mi venite a raccontare la Marotta League e il potere dell'Inter, qui di potere non c'è niente: non mi raccontate la storiella che Marotta comanda più della Meloni. Acerbi è stato assolto e oggi, a fronte all'assenza di prove, dovete andare a parlare con Juan Jesus e interrogarlo: ogni volta dire che c'è del razzismo dove non c'è, esaspera tutta la situazione del calcio. Acerbi, quando Spalletti, che ti ha creduto, ti convocherà, devi dire a Gravina: "Vacci tu a giocare con la maglia azzurra". Perché quando dovevano tutelarti ti hanno abbandonato, ancora prima di una sentenza: sono fatti, non parole".
Michele Criscitiello
Criscitiello vi sta sulle balle? Bene. Penso che nessuno se la prenderà allora se le stesse cose le dice un certo Carlo Nesti, rispettabilissimo giornalista:
CITAZIONE
Un mondo nel quale non sapessimo separare i sentimenti e la parzialità, dalla legalità e dall'imparzialità, sarebbe un mondo incivile. Comprendo che il cuore dei napoletani stia con Juan Jesus, perché anche io, se avessi come compagno di squadra il difensore, crederei alla sua buona fede. Ma spiegatemi come diavolo dovrebbe comportarsi la giustizia sportiva senza le prove di un reato.
Assecondare un'onda di indignazione, senza basi concrete, sarebbe pura barbarie. Anche perché parliamoci chiaro: se non ci fossero stati di mezzo Inter e Napoli, i giornali sportivi non avrebbero dedicato 4 pagine al giorno alla vicenda. Di razzismo, bisognerebbe ragionare poco e sempre, e non molto, ma una tantum. Pensate un po' se fosse successo il contrario: 10 giornate ad Acerbi, ripeto, senza prove! Ma dai... La somma giustizia mi piace. La giustizia sommaria mi offende".
E qui mi riallaccio a quello che ha scritto Psycho prima: ecco perchè lo sdegno non è e non può esserlo di tutti.