TALK 2011.27 - OVER THE TOP ROPE

Il Marchese

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    Cosa c'è oltre la terza corda? Per il pubblico c'è il ring, la gloria; in una Royal Rumble c'è la sconfitta; per altri ancora c'è la libertà o la disperazione. AITW - Associazione Italiana Tifosi Wrestling presenta la prima "rubrica-talk show" che mette a nudo le emozioni dei protagonisti del wrestling.

    A cura di Carmelo Maria Durante & Pietro De Franches



    OVER THE TOP ROPE
    Il Marchese
    Ep. #27 del 05/03/2011




    La AITW - Associazione Italiana Tifosi Wrestling è lieta di proporvi questa intervista concessa, in esclusiva per i nostri lettori, dal wrestler italiano Il Marchese.

    SCHEDA TECNICA
    Il Marchese è un wrestler italiano nato a Legnano (MI). Debutta nel wrestling professionistico in Austria, a Innsbruck, nel 1995, in un evento BWF, in un Match in singolo contro Rocket, vincendo via submission. Il Marchese è un free agent e le sue theme sono "An erotic alchemy" di Moonspel e Enter the Evil Marquis, da lui stesso realizzata.

    E' stato allenato da Dory Funk jr, Mark Sloan, Doug Williams, Osamu Nishimura e si è allenato anche alla BWF Academy, alla FWA Academy e alla AJPW-USA Academy; ha partecipato a diversi stage con Chris Hero, Claudio Castagnoli e Ares. Nel suo palmares vanta numerosi titoli, tra cui BWF Title, ICW Tag Team Title (with Pain), SOP Title (2 times), FCW European Title (2 times), FCW International Title, TCW Revolution Title, TCW Tag Team Title (with Death Mask), UIW Openweight Title; vanta inoltre la vittoria del Jujitsu Open National Title e di 8 titoli MMA.

    L'atleta, alto 1.77m per 80 Kg, predilige uno stile di lotta Technical, basato su Reversal, Chain e Mat misto agli stili Submission e Highfly; ha combattuto in numerose federazioni, tra cui BWF (AU), IWS (IT), ICW (IT), SOP (AU- IT- SW), FCW (USA), NWF (NO), 2PW (IT), UIW (IT), TCW (IT), AJPW -USA DOJO (USA-JP), IWD (IT) e WWA (USA). Le sua finisher sono la Submission of the day (Amethyste Coffin, Pheromone, etc.), la Hangman Neckbreaker e di rado anche il Pedigree from the ropes e la Sheerdrop Reverse Brainbuster, mentre particolarmente vasto è il suo parco di Trademark Moves. Il Marchese è anche praticante di Catch Wrestling e di incontri interstile.

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    INTERVISTA
    Pietro De Franches: Benvenuti a tutti ad una nuova puntata di "Over The Top Rope" la rubrica/talk che ci permette di conoscere meglio i protagonisti del wrestling. L'ospite della puntata di oggi è un grande wrestler italiano, Il Marchese! Buongiorno Marchese, grazie per aver accettato l'invito e benvenuto a nome mio e di tutti i fan AITW a questo numero di "Over the top Rope"!
    Il Marchese: Buongiorno a voi.

    Pietro De Franches: Partiamo subito con la prima domanda. Qualcuno si avvicina al mondo del wrestling spinto dalla voglia di provare, dalla curiosità o dalla passione: cosa ha spinto il Marchese a voler salire su un ring per la prima volta?
    Il Marchese: Semplicemente ho sempre amato questo sport e ho deciso di impegnarmi per praticarlo.

    Pietro De Franches: Hai combattuto in diverse federazioni italiane ed europee arrivando ad esibirti fino in USA, vincendo diversi titoli; qual è stato quello più difficile da conquistare e quello che ti ha dato maggiore soddisfazione?
    Il Marchese: Ogni titolo ha la sua storia e la sua importanza. Forse il più significativo è stato il mio primo FCW European title contro Manuel Majoli: era la prima volta che veniva dato ad un Italiano (non Italo-Americano) l'opportunità di vincere un titolo negli USA... Non ci siamo certo risparmiati. E' stato un ulteriore passettino avanti per il Pro Wrestling Italiano. Riguardo alla difficoltà... Nessuno cede facilmente un titolo!

    Pietro De Franches: In effetti tutti vendono cara la pelle prima di una sconfitta! E quale è invece, se c'è, un titolo che avresti voluto conquistare ma non ci sei riuscito?
    Il Marchese: Perché porre limiti alla Provvidenza? Io sfrutterò al massimo ogni possibile apertura, nazionale o estera. Attualmente sono impegnato a difendere il UIW Openweight Title e contemporaneamente vorrei lanciare l'attacco al TCW Revolution Title: non è mai successo, nella storia del Pro wrestling Italiano, che un atleta detenesse 2 titoli di 2 federazioni Italiane diverse, contemporaneamente... Oggi, grazie alla grande apertura mentale dei dirigenti UIW e TCW, ho una possibilità e voglio sfruttarla!

    Pietro De Franches: Quindi potremmo ritrovarci un Marchese campione in ben 2 federazioni! Il nostro augurio, ovviamente, è di riuscire anche in questa impresa!!! Hai disputato più di 500 match nella tua carriera. Io ho avuto la fortuna di assistere di persona al tuo match numero 500 e devo dire che l'esperienza che hai non passa certo inosservata, sarebbe in grado di percepirla anche chi non è appassionato di wrestling o chi si è avvicinato da poco alla disciplina. C'è un episodio particolare, nella tua carriera, che ti ha segnato più di ogni altro? C'è un match che ricordi in maniera particolare?
    Il Marchese: Ti ringrazio per i complimenti, ma se in Italia posso dire di essere "esperto" , rimango una pulce nel mercato internazionale. Per ora. Gli episodi, così come gli incontri, sono tutti importanti, perché da tutti si può imparare qualcosa.

    Pietro De Franches: Questo tuo "per ora" lascia ben sperare per i tuoi progetti futuri. Voglio però portarti indietro nel tempo, ai tuoi esordi: è stato difficile l'approccio a questa disciplina?
    Il Marchese: I miei esordi sono stati terribilmente difficili. Ho sempre avuto questa passione fin da bambino, ma sfortunatamente ai tempi non esisteva il Pro wrestling in Italia. Subito capii che il "backyard" non mi avrebbe portato da nessuna parte e mi perfezionai quindi nel Catch Wrestling (presente nella mia famiglia da almeno 4 generazioni) e in altre arti marziali. Nel 1995 scovai una piccolissima palestra in Austria, 800 km ogni viaggio, solo, il tutto senza cellulare o Internet... Se a questo aggiungiamo che ai tempi pesavo 15 kg meno (e ora non sono certo un gigante)... Fu oggettivamente durissimo, ma la passione non è mai mancata. Nel 2001 andai poi in Inghilterra e nel 2006 ebbi la consacrazione negli USA...

    Pietro De Franches: Questo è uno spot e una lezione di vita per i giovani! come è fatta la giornata tipo del Marchese?
    Il Marchese: Il Marchese non ha una giornata uguale all'altra! Specialmente nell' ultimo periodo. Ho solo 5 presenze irrinunciabili nelle mie giornate (oltre quelle prettamente vitali): la donna, la lettura, l'allenamento, la preghiera e ... Il The delle cinque.

    Pietro De Franches: Per la serie 'non mi faccio mancare nulla'!!! Il Marchese oltre che wrestler è un trainer, ma più che allievi i tuoi li definirei "adepti". Cosa ti piace di più tra lo stare sul ring a combattere e l'insegnare ai giovani?
    Il Marchese: I giovani sono il futuro. Concentrarsi esclusivamente su se stessi non aiuterà il movimento Italiano. Qualcuno si prese la briga di insegnarmi, ora io ricambio: è una ruota che gira. Ci sono anche delle grandi soddisfazioni quando vedo molti miei allievi che riescono a fare bene in diverse federazioni Italiane ed estere. Però, al di là di tutto, per me combattere è un'altra cosa: è un fuoco che può essere placato solo sul ring.

    Pietro De Franches: Tutti ci auguriamo di vederti calcare il ring a lungo, ma un giorno sicuramente dovrà esserci il tuo ritiro. Hai mai pensato a come vorresti avvenisse?
    Il Marchese: Io sono cresciuto guardando i lottatori degli anni '70 ed '80. Quasi tutti non si ritirano fino alla morte, salvo gravi problemi fisici. Lo stesso farò io.

    Pietro De Franches: Sinceramente era la risposta che speravo di sentire! Nonostante il tuo carattere "heel", ho avuto la sensazione che Il Marchese riscuota molta fiducia e ammirazione nei fan italiani: è solo una mia impressione? Come giudichi, più generalmente, la riposta dei fan italiani al tuo personaggio?
    Il Marchese: Bisogna premettere che senza un pubblico in Pro Wrestling (così come tutti gli altri sport) non potrebbe esistere. Detto questo... Gli spettatori amano odiarmi, ma se lavoro bene non possono far altro che ammetterlo.

    Pietro De Franches: Condivido il tuo pensiero in quanto io come fan, anche se a volte fischio alcuni personaggi, devo ammettere che sono dei veri pesonaggi! Cosa pensi del wrestling italiano e soprattutto, a tuo avviso, cosa servirebbe per consacrare definitivamente questa disciplina in Italia?
    Il Marchese: Il Pro wrestling Italiano è un terribile spreco di risorse, frazionato com'è in molte diverse realtà. A mio avviso, ogni volta che un lottatore dice "noi siamo i migliori, gli altri non si avvicinano neanche al nostro livello" sta inconsciamente uccidendo il Pro Wrestling Italiano. Io ho girato quasi tutte le realtà del nostro paese e le mancanti le ho ampiamente viste in azione: il livello tecnico è assai simile fra tutte. Cambia il target, quello sì! Troveremo quindi la 2PW con uno stile Inglese con basi forti, la UIW più legata allo spettacolo, la TCW alla sperimentazione e così via... Questo è buono, ma bisogna capire che senza collaborazione non si va da nessuna parte. Ci vuole umiltà e voglia di lavorare bene, mettendo da parte inutili dissapori.

    Pietro De Franches: Parole a cui AITW si associa in ogni possibile lettura! Se ti chiedessi il nome di un possibile erede del Marchese, quale nome mi faresti?
    Il Marchese: Non voglio essere in malafede con nessuno: chiunque potrebbe farcela nel nostro ambiente e stupire tutti. Basta lavorare duramente, non arrendersi e avere un po' di testa.

    Pietro De Franches: Per un attimo ho pensato di riuscire a far sbilanciare il Marchese: missione fallita!!! Raccontaci qualcosa della tua esperienza americana: cosa ti ha maggiormente colpito e cosa non ti è piaciuto?
    Il Marchese: L'esperienza Americana: un sogno che si realizzava. Dory Funk jr è stato non solo un grandissimo Pro Wrestler (3° regno più lungo della storia), ma è anche il miglior istruttore del mondo, con allievi come Kurt Angle, Lita, Matt Hardy, Christopher Daniels... Al di là di ogni entusiasmo però, la parola giusta per quell'esperienza è "destabilizzante". Io già lavoravo da 10 anni abbondanti in Europa, ma quando ho iniziato ad allenarmi presso la Funkin'Conservatory mi sono reso conto dell'incompletezza: era come se non avessi mai fatto nulla prima! Dory Funk jr è anche una grande persona : sono onorato di essere suo allievo e di avere buoni rapporti con lui. Essere ingaggiato nella sua FCW è stata una gran sorpresa e mi sono sempre trovato molto bene. Ho avuto esperienze anche in altre realtà Americane, ma meno piacevoli.

    Pietro De Franches: In UIW ti ho visto impegnato in un No-Disqualification Match contro Nacho in cui i colpi proibiti non sono mancati; cosa pensi di chi vorrebbe proibire il wrestling?
    Il Marchese: Il combattimento, se nobilitato da un regolamento, imprigiona l'aggressività (che non è eliminabile), tirando fuori il meglio di un essere umano: coraggio, rispetto, onore, impegno, ingegno, concentrazione, cura del fisico. La Psicologia ci conferma tutto ciò. Eliminare il Pro Wrestling in quanto "violento" non è solo ipocrisia, ma è anche semplice ignoranza.

    Pietro De Franches: Devo dire che alcune tue risposte mi lasciano davvero estasiato. Attualmente sei campione dei pesi massimi UIW; anche lì ero presente e ricordo che hai vinto il titolo in un match controverso. Ti aspetti la vendetta di Nacho oppure pensi che al momento è impegnato nella conquista del titolo europeo?
    Il Marchese: Controverso? Qualche malalingua insinua che l'arbitro fosse lievemente di parte, ma io ho schienato Nacho: 1-2-3 in mezzo al ring. Che c'è di controverso? Chi vince ha sempre ragione. Nacho è un lottatore formidabile: forte, atletico, agile, potente, resistente. Solo che non è Il Marchese. Se vuole incrociare di nuovo la sua strada con la mia, lo farà a suo rischio e pericolo.

    Pietro De Franches: Meglio allontanrmi un pò... Di certo non hai paura di affrontare nessuno, ma c'è qualcuno in grado di impensierire il tuo regno di campione UIW?
    Il Marchese: Recentemente ho affrontato Olympus Man: enorme, potentissimo e con un gran background di Lotta Greco Romana che lo rende flessibile ed agile. Eppure anche lui si è arreso. Se ho potuto battere lui, come potrei temere qualcuno? Certo gli atleti validi non mancano (Red Scorpion, Nacho, ....), ma non temo nessuna sfida.

    Pietro De Franches: La AITW annovera tra i suoi iscritti persone di ogni età, ma il nostro impegno maggiore è rivolto ai più giovani, per offrirgli l'opportunità di conoscere il wrestling e di appassionarsi, come spettatori e chissà, un domani, come protagonisti. Che messaggio vorresti rivolgere a tutti loro?
    Il Marchese: EVITATE DI FARLO SENZA ISTRUTTORI. Il così-detto backyard è terribilmente pericoloso ed inutile. Anni di questa pratica non portano a nessun miglioramento tecnico e mettono a rischio la salute dei praticanti (sono stati segnalati casi di morte!). Non solo: il backyard è un vero insulto alla nostra disciplina, che viene messa in cattiva luce, preda dei facili attacchi di ignoranti benpensanti. Se davvero volete diventare Pro Wrestlers per prima cosa fatevi visitare da un medico , per sapere se avete l'idoneità fisica per uno sport che prevede contatti anche duri. Poi cercate un istruttore valido (oggi li trovate anche in Italia!). PRETENDETE di visionare il curriculum dell'istruttore, perché i furbi non mancano: aver lavorato con lottatori famosi vale poco, gli stages (1-2 giorni di allenamento) meglio, i camps (minimo 7 giorni) meglio ancora; la scuola di Pro Wrestling frequentata in modo continuativo è in cima alla lista dell'importanza. PRETENDETE di sapere per quanto tempo l'istruttore si è allenato col suo maestro (ci sono furbi che si proclamano allievi di un atleta dopo aver fatto un solo stage e magari avendo un solo anno di esperienza totale). Il tutto deve essere provabile con foto e filmati: le chiacchiere stanno a zero. Le prove scritte, cartacee o virtuali, vanno attentamente analizzate, con una sana dose di diffidenza iniziale. PRETENDETE un periodo di prova per visionare l'ambiente, la competenza, il carattere. Dopo che avete scelto di allenarvi con quel dato istruttore, affidatevi completamente a lui: se avete passione, umiltà, "testa" e durata il resto verrà da sé.

    Pietro De Franches: Non posso che unirmi al tuo appello,sei un maestro delle sottomissioni puoi descriverci la più difficile e letale allo stesso tempo?
    Il Marchese: Difficoltà. Ogni mossa di sottomissione necessita di assoluta precisione. Tempo fa avevo scommesso 200 Euro che nessun backyarder avrebbe potuto eseguire una semplice Side Head Lock in modo corretto. Quel denaro è ancora con me. Ad alti livelli le mosse forse più complesse sono quelle che attaccano molte parti dell'avversario in contemporanea, perché necessitano di più livelli di attenzione. Efficacia. Non ha senso parlare di efficacia in senso assoluto: tutto dipende dalle forze e dalle debolezze dell'avversario, dalle condizioni psico-fisiche di entrambi i lottatori. Se un avversario ha caviglie deboli, avrà poco senso attaccarlo ai gomiti. Attaccare più parti contemporaneamente rende la mossa senz'altro micidiale, ma richiede grande abilità. Concludo ricordando che ogni mossa di sottomissione può essere enormemente letale: Olsen (un lottatore di 74 kg , attivo agli inizi del 1900) uccise 3 pesi massimi con un semplice (ma perfetto) Full Nelson.

    Pietro De Franches: Per un istante ho temuto che gli servisse una cavia per una dimostrazione, pericolo scampato!!! Considerando che io sono solo un semplice fan e appassionato di wrestling, se invertissimo le parti e dovessi farmi tu una domanda, cosa mi chiederesti?
    Il Marchese: Molta gente pensa che il Pro Wrestling sia totalmente falso (mancando di rispetto a coloro che sono morti sul ring). Secondo te, se subissero un Superplex, cadendo da 4,5 metri su un ring (che è di legno e metallo, ricordiamolo), con il peso proprio e dell'avversario, cambierebbero idea?
    Pietro De Franches: Ti rispondo in una maniera semplice: secondo me chi pensa che sia falso è perchè non ha mai visto uno show live. Io ne ho visti giusto un paio e mi accorgo che di falso non c'è nulla; se poi, per cambiare idea un Superplex può servire ben venga!

    Pietro De Franches: Passiamo ad un'altra domanda cosa pensi del fatto che la UIW proponga House Show con cadenza mensile?
    Il Marchese: E' una scelta eccellente ed una meravigliosa opportunità per tutti. Per il pubblico che può seguire delle storie più articolate e per i lottatori che possono fare maggiore esperienza.

    Pietro De Franches: Anche qui mi trovi pienamente d'accordo e aggiungo che personalmente quando ne perdo uno mi rammarico. Ma ora, consentimi di chiedere un parere su di noi. Hai mai visitato il sito AITW Original? Cosa pensi della nostra Associazione, cosa non ti piace e cosa invece ti ha colpito di più?
    Il Marchese: Ho visto il sito e l'ho molto apprezzato. E' importante e ammirevole che qualcuno si impegni per diffondere il nostro sport, tenendo anche un occhio di riguardo per la scena nazionale. Vi consiglio di includere quante più realtà possibili... E vi ringrazio per il vostro impegno.

    Pietro De Franches: Grazie a te per le belle parole spese,adesso i lettori sono tutti tuoi in questo "ring virtuale": cosa vuoi dirgli?
    Il Marchese: Ring virtuale, vero? Immagino il loro sollievo nel non trovarsi in un ring reale con me come avversario. A tutti i fan dico: seguite il nostro sport, sostenetelo, amatelo... Ma non fatelo senza istruttori.

    Pietro De Franches: Bene e con quest'ultima domanda siamo arrivati alla conclusione di questa interessante intervista! Grazie Marchese a nome mio, del Direttivo e di tutti i fan della AITW, per la tua disponibilità e con i battiti all'impazzata vi do appuntamento al prossimo numero di Over The Top Rope!!!
    Il Marchese: Grazie a voi per l’opportunità. §M§
     
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    una scheda tecnica e un bagaglio d'esperienza da fare invidia
     
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    Man "I M" Back
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    Una tra le migliori schede tecniche che ci sono pervenute, senza dubbi!!! Un Palmares eccezionale e una preparazione e passione comune a pochi... Sono rimasto estasiato mentre leggevo l'intervista, soprattutto quando "minimizza" la sua preparazione rispetto l'estero e fa capire quanto lavoro ci sia da fare in Italia...

    Un grande!
     
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    Michael Alunni Bernardini
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    Questo è uno dei numeri più belli di OVER THE TOPE ROPE!!
     
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  5. daredevil1975
     
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    Wow bellissima intervista!!!
     
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  6. Crippel
     
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    Senza Parole.. Meraviglioso.
     
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5 replies since 5/3/2011, 15:10   190 views
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